La prevenzione è un insieme di attività, azioni ed interventi attuati con il fine prioritario di promuovere e conservare lo stato di salute ed evitare l’insorgenza di malattie. In relazione al diverso tipo e alle finalità perseguibili si distinguono tre livelli di prevenzione: primaria, secondaria e terziaria.
La Prevenzione Primaria è un insieme di attività, azioni ed interventi che attraverso il potenziamento dei fattori utili alla salute e l’allontanamento o la correzione dei fattori causali, presenti nell’ambiente di vita e di lavoro, delle malattie, tendono al conseguimento di uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale dei singoli e della collettività e ad evitare l’insorgenza di malattie.
Nell’ambito delle risorse stanziate nel Fondo sanitario Nazionale attraverso i Livelli essenziali di Assistenza (LEA), recentemente approvati ovvero, i servizi e le prestazioni standard che il Servizio sanitario nazionale deve assicurare ad ogni cittadino, in maniera gratuita o compartecipata attraverso le risorse acquisite con il sistema fiscale, solo il 5% (in alcuni casi anche meno: L’Oecd per il 2013 ha evidenziato che il nostro Paese ha destinato solo il 4,1% della spesa sanitaria totale all’attività di prevenzione) viene dedicato alla prevenzione intesa come tutela della collettività dai rischi negli ambienti di vita e di lavoro, attività di Sanità Pubblica veterinaria e tutela igienico-sanitaria degli alimenti, e tutela dei singoli implementando l’adesione a vaccinazioni e screening, con potenziali ricadute molto importanti.
Il Rapporto Osservasalute 2016 pubblicato dall’Osservatorio sulla salute delle Regioni italiane che ha sede presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma ed è coordinato da Walter Ricciardi – Direttore dell’Osservatorio oltre che presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) evidenzia che per la prima volta da molti anni in Italia l’aspettativa di vita degli italiani è in calo e attribuisce il fenomeno ad una riduzione della prevenzione e alla diminuzione delle risorse pubbliche a disposizione per la sanità, con l’aumento, ad esempio, dell’incidenza di alcune patologie tumorali prevenibili
La formazione di Professionisti qualificati rappresenta il valore aggiunto sia in ambito sanitario, culturale che sociale dell’intero indotto della prevenzione e della sicurezza sui luoghi di lavoro e di vita.
Eppure è ben conosciuto l’impatto in termini economici della “mancata prevenzione”: un’imponente lievitazione della spesa sanitaria per il peggioramento delle condizioni di salute della popolazione e, quindi, un aumento della domanda e dei bisogni socio-sanitari, in particolare per la disabilità legata all’aumentata prevalenza delle patologie croniche.
La formazione di Professionisti orientati alla Prevenzione nell’ambiente di vita e di lavoro, che insieme al Medico Igienista e al Medico del Lavoro hanno la possibilità di svolgere un ruolo chiave, non solo da un punto di vista tecnico con un elevato livello di competenza e responsabilità sia nel settore pubblico che privato, ma anche da un punto di vista culturale e sociale, rimane una della priorità dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, attraverso il Corso di Laurea in Tecniche della Prevenzione nell’ambiente e nei Luoghi di Lavoro coordinato dal 2015 dalla Prof.ssa Patrizia Laurenti.
Solo agendo sull’elevata formazione di professionisti qualificati che credono autenticamente nel valore della Prevenzione e siano capaci di trasmetterlo, si potrà invertire questa tendenza che il Rapporto Osservasalute ha pericolosamente evidenziato nell’ultimo anno, operando perché i nostri ambienti di vita e di lavoro siano luoghi sicuri in grado di garantire salute e anni di vita.