La tutela della salute nei luoghi di lavoro costituisce, sotto il profilo etico ma anche economico, un irrinunciabile obiettivo per ogni società democratica ed evoluta. Tale obiettivo, tuttavia, non è di facile realizzazione, data la grande complessità dei temi che esso sottende e che sovente devono essere affrontati e risolti ideando soluzioni attuabili in tempi brevi, spesso a costi contenuti.
In questo ambito, grande rilevanza deve essere attribuita all’integrazione tra le conoscenze biomediche e quelle politecniche, la cui azione combinata e contemporanea diviene essenziale per la messa a punto e la realizzazione di adeguati programmi di prevenzione primaria ove, senza dubbio, il ruolo del Tecnico della Prevenzione occupa una posizione centrale.
Infatti, sia per la progettazione ed implementazione delle procedure di lavoro (compiti lavorativi, mansioni, funzioni, etc.), sia per la realizzazione di ambienti di lavoro “a misura d’uomo” (lay-out, apparecchiature, materiali, etc.), le competenze e le esperienze del Tecnico della Prevenzione risultano determinanti, e spesso uniche, per consentire appropriate analisi, comprensione e condivisione delle proposte provenienti dall’area medica (Medico del Lavoro, Medico Competente, Dipartimenti di Prevenzione delle ASL, etc.).
Nuove e impegnative sfide attendono gli attori della prevenzione delle malattie e degli infortuni occupazionali, in un contesto internazionale dove si è realizzata la globalizzazione dei mezzi di produzione, ma non ancora quella delle regole e delle norme che debbono garantire l’integrità psicofisica di chi questi mezzi usa quotidianamente.
Il mondo del lavoro è in continua evoluzione e sempre più marcati saranno i cambiamenti prodotti dall’innovazione tecnica, soprattutto quella connessa all’informatica ed alla robotica.
Queste nuove modalità di lavoro, se da un lato hanno molto limitato i tradizionali rischi per la salute dei lavoratori, ancora molto diffusi sino ad alcuni decenni fa, dall’altro lato stanno creando nuove situazioni ambientali e lavorative che debbono essere, ma ancora non lo sono, adeguatamente analizzate e controllate.