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Tra le molteplici attività del Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro, vi è la presenza di questa figura professionale all’interno delle strutture ospedaliere sia all’interno del Servizio di Prevenzione Protezione come suo Responsabile o addetto, oppure, impiegato all’interno di Unità di Igiene Ospedaliera. In quest’ultimo ambito, svolge la sua funzione con la finalità di salvaguardare la sicurezza dei pazienti e visitatori attraverso un approccio integrato di metodi, procedure e tecnologie, che coinvolgono differenti ambiti della Sanità Pubblica.

Nello specifico, il Tecnico della Prevenzione, esplica la sua attività nel prevenire e contenere il rischio di trasmissione di condizioni diffusive intraospedaliere attraverso il supporto alla definizione degli standard igienici e al loro controllo con una verifica e/o controllo attraverso ispezioni, audit e sopralluoghi osservativi reattivi e proattivi. Valuta la qualità dell’acqua, degli alimenti distribuiti sia ai pazienti che al personale ospedaliero, di superfici maggiormente a rischio, predisponendo un piano di sorveglianza e campionamenti, una successiva valutazione dei risultati ottenuti, raccomanda un piano di azioni correttive in caso di “non conformità” ed infine una verifica dell’efficacia delle misure correttive intraprese. Verifica la qualità igienico-sanitaria di sale operatorie e camere a carica microbica controllata al fine di prevenire una biocontaminazione in aria e su superfici, valutando, inoltre, tutti quei parametri pressori e microclimatici al fine di proteggere non solo il paziente ma il prodotto sterile manipolato in questi ambienti (cellule staminali, farmaci per la nutrizione parenterale).
Collabora con vari servizi nosocomiali come ad esempio: il Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale in tema di igiene degli ambienti di lavoro, con il Servizio Tecnico in tema di Igiene edilizia e con l’Ufficio Qualità ed Accreditamento nel processo di autorizzazione ed accreditamento ospedaliero istituzionale.
Inoltre, supporta l’attività di formazione per il personale sanitario relativa alla prevenzione dei rischi collegati all’ambiente di lavoro e alle procedure svolte, incentivando progetti per il miglioramento e la promozione all’igiene delle mani, alla prevenzione delle infezioni correlate a dispositivi medici invasivi, la prevenzione delle infezioni in contesti critici attraverso anche il monitoraggio e l’epidemiologia delle infezioni e colonizzazioni da microrganismi multi-antibiotico resistenti.
In questo periodo pandemico il Tecnico della Prevenzione pone la sua attività nel “proteggere” l’ospedale per cui opera e nel rispondere in sicurezza alle esigenze di contenere la pandemia, definendo accessi e percorsi specifici separati per pazienti COVID positivi con pazienti COVID negativi e/o visitatori secondo criteri igienico-sanitari finalizzati a ridurre il rischio di contagio, individuare ambienti con pressioni differenziate negative, stesura di procedure e formare tutto il personale relativo al corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.
Si può affermare quindi che un aspetto importante che i professionisti della prevenzione possono e devono contribuire è nell’aspetto della comunicazione, nell’approccio di squadra e nella formazione non sono agli operatori sanitari ma all’intera società.
La più importante lezione è che la prevenzione ha un enorme valore sanitario, sociale ed economico. Un buon sistema sanitario non è solo capace di diagnosi tempestive e accurate e di terapie salvavita, ma è anche quello che dà valore alla prevenzione.

Dott. Fabio Pattavina

Tecnico della Prevenzione, UOC Igiene Ospedaliera, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS.
Ex studente e docente a contratto di Scienze Tecniche Applicate – Tecniche di Ispezione e Controllo, Scienze Tecniche Applicate – Rischio da Fibre, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.