I disturbi e le patologie del sistema osteo-muscolo scheletrico legate al lavoro rappresentano oggi uno degli aspetti più rilevanti della patologia professionale. Circa due terzi delle denunce di malattia professionale presentate all’Inail interessano il sistema osteomuscolare ed il tessuto connettivo [1] . La movimentazione di carichi leggeri ad alta frequenza è all’origine del 64% dei casi di patologie professionali degli arti superiori, mentre la movimentazione dei carichi determina circa il 55% dei casi di patologie della colonna vertebrale. La gran parte di queste patologie professionali sono legate alla mancata applicazione dei principi ergonomici nella progettazione delle postazioni e delle attrezzature di lavoro [2] .
Fondamentale in questo contesto il ruolo del Tecnico della Prevenzione che acquisisce nel corso degli studi conoscenze teoriche e pratiche sia in tema di rispetto dei principi ergonomici sia sulle tecniche di valutazione del rischio biomeccanico finalizzati non solo alla valutazione del rischio, ma anche alla formazione dei lavoratori.
Il Tecnico della Prevenzione diviene una figura chiave nell’applicazione delle metodologie proposte dal NIOSH (The National Institute for Occupational Safety and Health) e dagli standard ISO 11228-1, 11228-2 e ISO/TR 12296 per la valutazione del rischio delle attività di movimentazione manuale dei carichi e spinta e traino nei più diversi ambiti: da quello industriale fino a quello ospedaliero. È inoltre parte importante del curriculum formativo del Tecnico della prevenzione l’acquisizione di conoscenze teorico pratiche relative alla valutazione del rischio biomeccanico delle attività caratterizzate da movimenti ripetuti di carichi leggeri ad alta frequenza secondo la norma ISO-11228-3 e da posture statiche e incongrue secondo la norma ISO 11226. Una nuova frontiera delle attività che il Tecnico della Prevenzione può svolgere in azienda e nei servizi di prevenzione è relativa all’utilizzo di moderne metodologie per la valutazione del rischio biomeccanico e tra queste in particolare l’elettromiografia di superficie e la sensoristica inerziale che presto si sostituiranno alle metodologie osservazionali attualmente in uso.
Nell’immagine a sinistra il dott. Alessio Silvetti, tecnico della prevenzione, uno tra i nostri primi laureati attualmente presso Inail, acquisisce un segnale elettromiografico in un ambiente di lavoro. A destra il dott. Francesco Draicchio.
1 Banca dati Inail. MP denunciate al 31 dicembre 2019.
2 Ministero della salute. Piano Nazionale della prevenzione 2020-2025
Dott. Francesco Draicchio, Responsabile del Laboratorio Inail di Ergonomia e Fisiologia