L’Igiene Ambientale è una disciplina che trova le sue origini nella storia dell’umanità, rappresentando l’espressione della “curiosità” ed il desiderio di spiegare i fenomeni che l’uomo osservava verificarsi in natura e che ipotizzava essere correlati con il suo stato di salute. Ciò perché ieri, come oggi o domani, l’ambiente non è né un’entità astratta situata all’esterno dell’uomo, come molti sono portati a credere, né il semplice teatro entro cui si determinano le malattie o sono emesse le sostanze inquinanti.
L’Ambiente è parte dell’uomo e la persona costituisce l’Ambiente, o meglio, può esserne il principale modificatore (Antropizzazione dell’Ambiente): perciò il binomio Salute ed Ambiente è una condizione indissolubile delle scienze umane, considerando che pressoché nessuna patologia umana può essere spiegata senza che i fattori ambientali e la costituzione genetica dell’individuo non ne siano all’origine.
Di fatto, l’impatto sulla salute che i fattori ambientali, sia esterni che interni possono determinare, dipende da elementi legati alle matrici di aria, acqua e suolo sia nelle componenti chimiche e fisiche presenti in natura come tali, sebbene in eccesso od in difetto, sia perché originate da attività antropiche, in particolare dalle emissioni industriali, dal riscaldamento domestico e dall’utilizzo degli autoveicoli a combustibili fossili.
L’evoluzione tecnologica, che se da una parte è il fattore determinante dell’evoluzione culturale e sociale della collettività, così come il fattore fondante dell’aumento dell’aspettativa di vita della popolazione, dall’altra rappresenta uno degli elementi maggiori di inquinamento ambientale che si riflettono sullo stato di salute della popolazione. L’impiego in eccesso, secondo un criterio di crescita illimitata rivelatosi non perseguibile, delle fonti energetiche basate sui combustibili fossili, quali il petrolio, il gas metano e la benzina, è all’origine sia dell’aumento delle concentrazioni di particolato sia del biossido di carbonio, provocando gli effetti “frigorifero” e “serra” che a loro volta costituiscono parte della causa dei Climate Change o Cambiamenti Climatici (variazioni del clima collegate a fenomeni alluvionali, frane, tornadi, ecc..).
Il Tecnico della Prevenzione costituisce l’elemento centrale nella sfida del futuro che l’Igiene dell’Ambiente rappresenta per la Sanità Pubblica
Correlato allo stato dell’ambiente esterno, quello interno caratterizza ulteriormente l’impatto sulla salute dell’uomo, se si considera che il tempo trascorso negli ambienti interni o “indoor” (casa, scuola, università, uffici, palestre, mezzi di trasporto, ecc..) è nettamente maggiore di quello trascorso in ambiente esterno o “outdoor”, e che non solo gli ambienti indoor accumulano inquinanti provenienti dall’esterno, in caso di ridotta ventilazione o microclima inadeguato, ma ne producono direttamente dall’interno grazie alle emissioni derivanti dai materiali di costruzione, dagli arredi, dai detergenti e dalle attività collegate al tempo libero od alla cucina, o dai comportamenti e stili di vita fumo attivo e passivo, utilizzo di deodoranti e prodotti per l’igiene personale, ecc..).
Gli inquinanti sia outdoor che indoor sono i fattori di esposizione che possono condurre od aggravare patologie cardio e cerebrovascolari o respiratorie od addirittura promuovere patologie cronico-degenerative o neoplastiche.
Il Tecnico della Prevenzione costituisce l’elemento centrale nella sfida del futuro che l’Igiene dell’Ambiente rappresenta per la Sanità Pubblica, poiché le competenze che si acquisiscono nel corso degli studi della disciplina sono essenziali per costruire una professionalità capace di ipotizzare la presenza di fattori o situazioni di rischio ambientale di esposizione; verificarne la reale sussistenza e valutarne l’entità; stimarne il potenziale impatto sullo stesso ambiente e sulla salute; costruire modelli di analisi e gestione del rischio; comunicare il rischio e gli atti o le fasi della prevenzione che deve essere adottata per ridurre od eliminare il rischio o la situazione di rischio stessa. La sua capacità professionale deve esprimersi in ambiti tecnici e sanitari secondo approcci metodologici di tipo multi e interprofessionali, basandosi sull’evidenza scientifica ed adottando un razionale di approccio in cui la tutela della salute e della sicurezza della persona, sia in ambiente collettivo che di lavoro, deve rappresentarne la mission primaria.