Spesso, quando accadono eventi nefasti come morti sul posto lavoro, casi di tossinfezioni alimentari, epidemie, incidenti di varia natura, salgono agli onori della cronaca, quegli operatori sanitari più conosciuti dalla società, infermieri, tecnici di radiologia, fisioterapisti, colleghi che agiscono in prima linea, nella cura e nella riabilitazione, con la massima precisione e professionalità quando il cosiddetto “evento avverso”, ha avuto ormai, purtroppo, il suo accadimento.
In pochi conoscono però quegli operatori sanitari che agiscono con altrettanta professionalità e abnegazione, all’origine dei suddetti eventi nefasti, affinché gli stessi non si verifichino, e che trovano in un’unica parola la massima espressione del loro agire: prevenzione.
Ed è proprio in questa categoria, e sotto la luce di questo termine che opera il Tecnico della Prevenzione.
La prevenzione è l’arte dell’agire prima, di adoperarsi affinché un rischio non si tramuti in un evento probabilmente pericoloso, in un evento certo con esiti negativi per la sicurezza e la salute.
Il Tecnico della Prevenzione, essendo di fatto il “Professionista del non accaduto”[1], viene quindi spesso relegato in un ruolo di per sé poco visibile, ed è anche comprensibile: un evento non verificatosi non dà origine ad una eco, né sociale, né mediatica come quando purtroppo si verificano incidenti o addirittura decessi.
Il lavoro del Tecnico della Prevenzione si svolge in quello che si potrebbe definire un sottobosco professionale, in cui varie tipologie di esperti, nel proprio ambito di competenza, dalla sicurezza sul lavoro a quella alimentare, dalla profilassi internazionale a quella animale, contribuiscono a preservare e a mantenere la salute e il benessere dell’intera collettività, di quel sociale fatta di uomini e donne, lavoratori ed esseri umani nel loro insieme.
La sottoscritta, in qualità di Tecnico della Prevenzione, vuole però accompagnare il lettore in una visione più intima ed umana che anima e guida questa figura sanitaria nello svolgimento della propria attività, che non si ferma al solo e puro tecnicismo o all’applicazione e osservanza pedissequa di leggi e normative, ma che spesso si trova ad affrontare piccoli e grandi drammi umani legati al lavoro o a particolari frangenti di vita; la mia è una professione che ogni giorno ti mette davanti situazioni da studiare, interpretare, conoscere, capire per definire la migliore strategia di gestione possibile affinché il risultato finale, lo stato di salute e di sicurezza collettiva, sia non solo preservato, ma mantenuto e migliorato.
Noi Tecnici delle Prevenzione, nell’ambito delle nostre specifiche attività, siamo un insieme di competenza ed umanità:
siamo coloro che agiscono affinché chi ne ha la responsabilità garantisca e tuteli la sicurezza sul lavoro al fine di impedire la tragedia umana delle cosiddette morti bianche, svolgiamo un ruolo cardine nel far in modo che i posti di lavoro siano luoghi di diritto e di speranza, non di morte e che davanti ai danni comportati da rischi, che per definizione non si azzerano mai, si domandano ancora “Perché è successo?” con una rabbia professionale e umana che ti spinge a fare e capire oltre;
siamo quelli che guardano alla salute che passa attraverso la salubrità del cibo, affinché lo stesso sia fonte primaria di nutrimento, vita e cura, e non causa di malnutrizione, malattie e decessi;
siamo quelli che tutelano le fonti ambientali, nel rispetto si della legislazione vigente, ma anche di quella superiore a tutti noi esseri umani, la legge della natura, affinché la stessa, tutelata e protetta, possa ricambiarci nutrendo e offrendo i suoi beni all’essere umano;
siamo quelli che controllano documenti sanitari di ogni tipo e provenienza, certificazioni, dichiarazioni di conformità, attestazioni con l’obiettivo di garantire su tutto il territorio italiano prodotti, macchinari, apparecchi e forniture idonee all’utilizzo, cosicché possano aiutare e sostenere l’intera collettività nello svolgere attività di lavoro e di vita in sicurezza e nel rispetto della salute del singolo e della comunità intera;
siamo quelli che insegnano, attraverso la formazione e l’informazione, ai professionisti del futuro e che instillano nelle coscienze di cittadini e lavoratori la cultura stessa della prevenzione;
siamo quelli che operano per il bene della salute pubblica come il più grande impegno personale;
siamo quelli che tutelano e garantiscono ogni forma di igiene ambientale e personale, affinché anche una semplice strette di mano, attraverso la corretta igiene delle stesse, sia e torni ad essere un gesto di buon augurio e un segno di unione tra le persone e non più un vettore di infezioni, malattie e paure, oggi più che mai.
[1] cit. Dott. Maurizio Di Giusto, ex Presidente UNPISI
Dott.ssa Romina Sezzatini
Tecnico della Prevenzione – Ministero della Salute – USMAF Lazio, Marche, Umbria, Abruzzo e Molise – UT di Fiumicino
Ex Direttore delle Attività Didattiche Professionalizzanti del CdL in Tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro – Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma