La storia del Tecnico della Prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro all’interno del Ministero della Salute ha inizio con il Decreto Direttoriale del 14 marzo 2012. Nel documento appena citato viene definito il profilo professionale, all’Allegato I punto 6, come “Funzionario tecnico della prevenzione” definendo quelli che sono i compiti del personale inquadrato nel detto profilo. Dopo 8 anni, con il Decreto Direttoriale del 23 gennaio 2020, si è intervenuto ad un riordino dei profili professionali all’interno del Ministero della Salute, tuttavia non modificando in maniera sostanziale quanto indicato nel 2012.
In particolare, il Tecnico della Prevenzione all’interno del ministero è detentore dei seguenti doveri:
• Nell’ambito dell’ufficio di assegnazione svolge con autonomia tecnico professionale attività specialistica, anche di elevata professionalità negli ambiti di competenza individuati nel Decreto Ministeriale del 17 gennaio 1997, n° 58.
• Svolge attività di prevenzione, verifica e controllo in materia d’igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e bevande, di igiene di sanità pubblica e veterinaria e di profilassi internazionale, nelle attività di competenza del Ministero della Salute.
• Istruisce, determina, contesta e notifica le irregolarità riscontrate; svolge attività istruttoria, finalizzata al rilascio di autorizzazione o di nulla osta tecnico sanitari per attività soggette a controllo.
• Partecipa ad attività di audit e ispettive nelle materie di competenza.
Il tecnico della prevenzione articola quindi la sua attività all’interno degli uffici periferici del Ministero della Salute. L’amministrazione periferica del Ministero della Salute è articolata nei seguenti uffici, in base al D.P.C.M 59 del 2014 che ha accorpato e razionalizzato le strutture:
• Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera e servizi territoriali di assistenza sanitaria al personale navigante e aeronavigante (USMAF-SASN);
• Uffici veterinari per gli adempimenti comunitari e posti di ispezione frontalieri (UVAC e UVAC-PIF).
In merito agli uffici periferici UVAC-PIF è intervenuto recentemente il Decreto Legislativo del 02 febbraio 2021, n° 24 (Adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 2017/625 in materia di controlli sanitari ufficiali sugli animali e sulle merci che entrano nell’Unione e istituzione dei posti di controllo frontalieri del Ministero della salute) che ne ha modificato sia la denominazione modificandola in Posti di controllo frontalieri PCF, sia le competenze all’art. 1 comma 4 definendole come di seguito:
Al fine di accertare la conformità alla normativa di cui al comma 1, i controlli ufficiali sono effettuati presso il posto di controllo frontaliero di primo ingresso in Italia, su ciascuna partita delle seguenti categorie di animali e merci che entrano nell’Unione:
• Animali vivi;
• Prodotti di origine animale;
• Sottoprodotti di origine animale;
• Prodotti di origine non animale;
• Mangimi;
• Materiali ed Oggetti destinati a venire a contatto con alimenti (MOCA).
In definitiva il lavoro del Tecnico della Prevenzione nei PCF consiste in:
• Attività di controllo documentale, di identità e materiale e, sulla base delle normative Europee (es. Reg. 1793/2019) o di piani Nazionali, di campionamento a scopo di analisi, al fine di rilasciare Nulla Osta Sanitari relativi ai prodotti precedentemente elencati;
• Attività di vigilanza, ispezione e campionamento a scopo di analisi in autonomia in merito a prodotti di origine non animale e materiali e oggetti destinati a venire a contatto con alimenti (MOCA);
• Attività di vigilanza e ispezione in collaborazione con il personale medico e medico veterinario in merito ad animali vivi, prodotti di origine animale e sottoprodotti di origine animale.
Risulta essere per cui di fondamentale importanza per il Tecnico della Prevenzione integrarsi nel meccanismo degli uffici periferici del Ministero della Salute in questo preciso momento storico, essendo una professionalità relativamente neonata all’interno dell’Ente e che ha visto un importante innesto proprio al termine del 2020. Sarà per cui di fondamentale importanza riporre nel lavoro del tecnico della prevenzione la professionalità impartita durante gli anni di studio per arricchire significativamente l’attività ministeriale.
Dott. Matteo Giuseppe Canio
Tecnico della Prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro
Ministero della Salute UVAC – PCF Campania Basilicata Calabria Sicilia
PCF di Salerno