Professioni Sanitarie della Prevenzione. Spunti di riflessione e prospettive future - Tecnico della Prevenzione

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Professioni Sanitarie della Prevenzione. Spunti di riflessione e prospettive future

Come ormai noto le Figure Professionali della Prevenzione rivestono un ruolo rilevante nel Sistema Sanitario Nazionale. Questo ruolo si è tanto più rafforzato in occasione degli eventi sanitari accaduti alla fine dei primi anni 20 del secondo millennio rappresentando questo periodo storico un’occasione più unica che rara di affermazione del ruolo centrale della Prevenzione e, di conseguenza, del Valore che la Classe IV delle Professioni Sanitarie potrebbe apportare all’intero Sistema Paese.

Come ci ricorda il Dr. Michele Di Donato in un recente articolo ‘La figura professionale del Tecnico della Prevenzione affonda le sue radici storiche nel Regio Decreto 6/07/1890 n° 7042, che istituisce la figura del vigile sanitario per coadiuvare l’Ufficiale Sanitario nell’esecuzione delle ispezioni igienico sanitarie e dei regolamenti comunali. I vigili sanitari erano inquadrati come corpo di polizia dotati di una propria divisa, dipendevano gerarchicamente dal comandante dei vigili urbani per quanto concernente la loro disciplina e dall’Ufficiale Sanitario per quanto riguarda l’espletamento del loro Servizio.’
Dalla fine dell’800 dunque gli aspetti legati alla Prevenzione, seppur in un’ottica di vigilanza e quindi con approccio sanzionatorio, sono demandati a specifiche Figure (ieri Mansionarie, oggi Professionali) che concorrevano allora, e che concorrono ancora oggi, al rafforzamento degli aspetti della Prevenzione in molteplici ambiti come la Sicurezza alimentare, l’Igiene del Suolo e dell’Abitato, di lotta contro le Frodi e di contrasto alle Epidemie ed alle Malattie Infettive in generale. Nel 1997 con il Decreto Ministeriale 17 gennaio 1997, n. 58 (Regolamento concernente la individuazione della figura e relativo profilo professionale del tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro) venne inquadrata la figura e il relativo profilo professionale, che unisce le competenze sanitarie con quelle tecniche e giuridiche, ma porta dentro di sé il bagaglio di esperienze e competenze, nonché il retaggio culturale delle precedenti figure: Vigile sanitario comunale prima e provinciale dopo.

Di importanza strategica è stata la collocazione della Figura dell’Assistente Sanitario nella Classe IV delle Professioni Sanitarie. Istituita con Decreto ministeriale n.69 del 17 gennaio 1997 (Regolamento concernente l’individuazione della figura e relativo profilo professionale) l’Assistente Sanitario è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante e dell’iscrizione all’Albo professionale, è addetto alla prevenzione, alla promozione ed alla educazione per la salute, individua i bisogni di Salute e priorità dell’intervento educativo/preventivo di recupero rivolto alla Persona, alla Famiglia ed alla Collettività.

La recente Pandemia da Covid-19, come detto in precedenza, ha dato ulteriore risalto alle competenze tecniche di entrambe le Figure Professionali. I Dipartimenti di Prevenzione delle Asl, e nello specifico, più degli altri, i Servizi di Igiene e Sanità Pubblica sono stati al centro delle pressioni generate dagli effetti della pandemia ed hanno rappresentato il principale riferimento della Popolazione. Tra le attività che hanno visto impegnati i Professionisti Sanitari della Prevenzione ricordiamo sicuramente il Contact tracing, la Sorveglianza Sanitaria alla Popolazione nonché il ruolo di supporto alle Strutture Sanitarie (RSA, Case di Cura etc.) per la Prevenzione della diffusione del contagio da Covid-19.

Si può ragionevolmente affermare, senza paura di essere smentiti, che la Pandemia ha dato una forte accelerata alle attività dei Professionisti Sanitari anche grazie al potenziamento dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica da troppo tempo abbandonati in termini di nuove assunzioni. Appare altrettanto chiaro che è il momento giusto per una svolta per queste Figure Professionali, laddove il totale riconoscimento di forme di autonomia organizzativa sono sempre più necessarie ed auspicabili in tutte le Asl di Italia anche per raggiungere quell’appropriatezza delle funzioni in merito agli aspetti tecnici legati alla Prevenzione. Lo sforzo comune di tutti i Professionisti sanitari, lo sforzo delle Commissioni d’Albo provinciali con la recente costituzione di specifici gruppi di lavoro, lo sforzo del Mondo Universitario chiamato ad assicurare una valorizzazione degli aspetti accademici legati al settore disciplinare specifico, il lavoro di Advocacy verso i decisori politici affinché si realizzino i giusti presupposti per una completa ridefinizione del ruolo delle Professioni Sanitarie della Prevenzione possono rappresentare un punto di partenza per una riflessione di Sistema che porti ad una necessaria elevazione anche in vista dei futuri, cospicui, investimenti in Sanità.

Dott. Vito Cerabona

Tecnico della Prevenzione in Ambiente e nei luoghi di Lavoro – Asl Roma 1
Docente a Contratto in Organizzazione Sanitaria aziendale – Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma
PhD Scholar in Public Health and infectious disease – La Sapienza Università di Roma

 

 

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